Problema e domande frequenti
Ferite cutanee: quali sono
Da piccoli sono all’ordine del giorno, o quasi. Basta una semplice caduta a terra o l’urto contro un muro o una superficie irregolare per ritrovarsi con una o più ferite cutanee sanguinanti. Anche da adulti, specie se si fanno lavori manuali, è facile ritrovarsi con lesioni cutanee a volte difficili da curare. Si rischia così che dei semplici graffi si trasformino in una ferita infetta, con tutto quello che può seguirne.
Per evitare che ciò accada è fondamentale sapere che le ferite della cute non sono tutte uguali: esistono diversi tipi di ferite, ognuna delle quali richiede un’attenzione e una cura differenti. Le lesioni si distinguono solitamente in base alla loro profondità, al diametro o dimensione della ferita, se si verifica emorragia o meno e una lunga lista di altri fattori.
Riuscire a distinguere tra questi sarà dunque di grande aiuto per individuare i rimedi per le lesioni cutanee che si presentano più di frequente.
Tipologie di ferite cutanee
Generalmente, le lesioni cutanee sono categorizzate in base alla profondità del taglio o dell’escoriazione provocata. Le tipologie di ferite cutanee sono così classificabili in:
- Superficiali. Si tratta di lesioni lievi, che riguardano solamente gli strati superficiali dell’epidermide senza interessamento dei vasi sanguigni. Una semplice escoriazione cutanea che, nella maggior parte dei casi, guarisce autonomamente nel giro di qualche ora o giorno;
- Profonde. Una ferita profonda interessa non solo lo stato superficiale dell’epidermide, ma può portare anche alla rottura di vasi sanguigni (capillari, arterie o vene). Se si presenta un’emorragia è necessario intervenire tempestivamente, così da evitare che si perda troppo sangue;
- Penetranti. In questo caso, la ferita crea un tramite tra l’esterno e una delle cavità del corpo. La perforazione del cranio o dello sterno sono esempi tipici di ferite penetranti.
Allo stesso tempo, però, può anche essere utilizzata una classificazione legata alla causa (o all’oggetto) che le ha provocate. In questo caso, le tipologie di ferite cutanee sono:
- Ferite da taglio. Provocate da oggetti taglienti – come un coltello o un frammento di vetro – sono solitamente più lunghe che profonde e caratterizzate da margini netti. Date queste caratteristiche, le ferite da taglio provocano solitamente un forte sanguinamento. Necessario intervenire prontamente per ridurre la fuoriuscita di sangue e contenere l’emorragia;
- Ferite da punta. Provocate da oggetti appuntiti, possono portare alla formazione di ferite penetranti o di ferite trapassanti (in questo caso, una parte del corpo è attraversata completamente dall’oggetto che provoca la ferita);
- Ferite lacere. Causate da meccanismi di stiramento o strappamento, le ferite lacere provocano margini irregolari e sfrangiati e, nel caso in cui non siano trattati adeguatamente, possono portare alla comparsa di necrosi;
- Ferite lacero-contuse. Frutto di un’azione di compressione concomitante ad una trazione, questo tipo di ferite provoca lesioni che si sviluppano maggiormente in ampiezza e presentano margini irregolari e sottili.
Rientrano nel novero delle ferite cutanee anche le lesioni da decubito e le ulcere cutanee, ma bisogna fare attenzione. A differenza di escoriazioni e tagli di vario genere, le piaghe e le ulcere possono essere di difficile guarigione e vengono spesso considerate come ferite cutanee croniche.
Lesioni cutanee: cura e rimedi
Se vi state chiedendo come prendersi cura di una lesione cutanea, non bisogna preoccuparsi: a meno che non sia presente un’emorragia importante, sarà possibile medicarsi in casa con un semplicissimo kit di pronto soccorso.
Per curare le ferite superficiali tutto quello che serve è del sapone neutro, della garza sterile e un disinfettante come l’acqua ossigenata. Prima di tutto sarà necessario pulire per bene la zona interessata dalla ferita risciacquandola sotto acqua corrente e sapone neutro per eliminare polvere, detriti e altre impurità che potrebbero causare un’infezione. Successivamente si dovrà asciugare e tamponare la ferita con della garza sterile e disinfettare con acqua ossigenata. Al termine, si potrà bendare la lesione con una fascia fatta di garza sterile. Questa semplice procedura può essere utilizzata ogni qual volta si presenti una ferita superficiale e non particolarmente profonda.
Se non si è sicuri di aver pulito a fondo la ferita, è consigliabile utilizzare una crema cicatrizzante o per escoriazioni oppure utilizzare uno spray cicatrizzante. Questo rimedio per ferite cutanee permette infatti di proteggere la parte scoperta della ferita, evitando che si infetti e velocizzando il processo di recupero. Questi rimedi sono anche utili per ferite più serie (come le già citate croniche): creme per piaghe da decubito o spray per ulcere cutanee donano sollievo ai pazienti e consentono all’epidermide di rigenerarsi più in fretta.
Se si verifica un’emorragia a causa della rottura di un capillare, di una vena o, nei casi peggiori, di un’arteria, è necessario intervenire tempestivamente per evitare perdite di sangue eccessive. una volta arrestata la perdita di sangue, si può procedere con una pulizia e disinfezione accurata della ferita e successiva applicazione di un bendaggio. Un cicatrizzante per ferite (come una pomata o uno spray) può essere di aiuto per velocizzare la riepitelizzazione.
Nei casi più gravi, invece, si dovrà tentare di tamponare la ferita utilizzando un panno possibilmente pulito e chiamare immediatamente un’ambulanza. Solo con l’intervento di medici e infermieri si avrà la certezza che il ferito riceva le cure adeguate al caso e non corra rischi inutili per la propria incolumità.
Domande frequenti
Le ferite cutanee sono delle lesioni della pelle caratterizzate da differenti dimensione, profondità, tipologia di taglio e causa. Nel caso in cui la lesione interessi anche un vaso sanguigno – un capillare, una vena o addirittura un’arteria – è possibile che ci sia anche una fuoriuscita di sangue. Se si presenta un’emorragia si tratterà di un ferita cutanea profonda e sarà necessario intervenire con tempestività: è probabile che la ferita abbia interessato un’arteria, provocando così un’intensa fuoriuscita di sangue.
È possibile raggruppare le tipologie di ferite cutanee in cinque macrocategorie. Escoriazioni e lacerazioni sono lesioni superficiali di lieve entità e si distinguono tra loro per la presenza o meno di fuoriuscita di sangue. Le ferite da punta e le ferite da taglio sono più profonde e causate da oggetti taglienti o appuntiti. Infine, troviamo le ferite lacere e lacero-contuse, provocate da oggetti contundenti e caratterizzate dalla presenza di tagli irregolari e contusioni.
Se ci si ferisce con un coltello, una sega o un qualunque altro oggetto appuntito è bene verificare immediatamente la gravità della situazione: se si presenta un’emorragia, la lesione ha riguardato anche un vaso sanguigno e potrebbe provocare gravi perdite di sangue e, in questo caso, occorre chiedere immediatamente aiuto. In caso di lesione superficiale o, comunque, non troppo profonda si potrà procedere autonomamente, lavando per bene la ferita con acqua e sapone neutro e successivamente tamponando la ferita con garza sterile. Dopo aver disinfettato l’area con acqua ossigenata, è possibile proteggere l’area applicando pomate o spray che favoriscono il processo di cicatrizzazione.
Per trattare una lesione cutanea superficiale è necessario, prima di tutto, detergere e lavare per bene la zona interessata con acqua e sapone. Sarà così possibile eliminare germi e impurità presenti nelle vicinanze del taglio o dell’abrasione ed evitare che la ferita si infetti. Per prevenire la formazione di infezioni, è bene disinfettare la ferita con acqua ossigenata o altro disinfettante non a base di alcol. Infine, per proteggere la ferita e idratare l’area interessata dalla lesione è consigliabile utilizzare pomate o spray ad azione protettiva. Consigliabile, in caso di escoriazione o di ferita poco profonda, l’utilizzo di disinfettanti come acqua ossigenata in abbinamento a pomate o spray cicatrizzanti, che aiutano a proteggere la ferita dal rischio infezione e consentono ai tessuti di ricrescere e sostituire quelli abrasi.
Il processo di guarigione di una lesione cutanea è diviso in quattro fasi: formazione di croste, edema, formazione di nuovi tessuti, cicatrizzazione. Per capire se la ferita sta guarendo, nella gran parte dei casi, è sufficiente guardarla: se lo spazio tra i lembi di pelle si riduce via via e la parte scoperta si riduce sempre di più, vuol dire che il nostro corpo sta sviluppando nuove cellule. Secondo molti, inoltre, il prurito localizzato nell’area della ferita è uno dei principali segnali di processo di guarigione in corso.
Solitamente, una ferita impiega tra i 10 giorni e le due settimane per rimarginarsi completamente e formare la cicatrice. Per supportare questo processo è possibile utilizzare creme o spray che, creando uno strato protettivo sulla ferita, permettono di proteggere l’area scoperta e ridurre il rischio di infezioni localizzate.