Le lesioni della bocca, e soprattutto le afte che sono una delle tipologie più frequenti, possono colpire chiunque in qualunque momento della vita.
Una predisposizione individuale specifica, difese immunitarie ridotte o all’opposto la presenza di allergie o intolleranze alimentari. Oppure, condizioni di particolare stress, molte malattie sistemiche o traumi indotti dai denti o da apparecchi ortodontici e protesi dentali. Sono soltanto alcuni dei fattori associati allo sviluppo di afte orali.
Le lesioni della bocca, e soprattutto le afte che sono una delle tipologie più frequenti, possono colpire chiunque in qualunque momento della vita. E, appena possono, non mancano di farlo. Tuttavia, la frequenza con cui si manifestano le antipatiche vescichette è molto diversa da persona a persona e cambia con l’età e le circostanze in cui ci si trova.
I principali fattori di rischio
Le cause dell’insorgenza delle afte sono ancora sconosciute. Possiamo dire che alla loro origine c’è una disfunzione immunitaria localizzata in cui i principali protagonisti sono i linfociti T. È presente un certo grado di familiarità, risultano più colpiti pazienti che in famiglia presentano casi di aftosi. E in genere ne soffrono di più le donne rispetto agli uomini.
Alla base di questi fattori esiste da una parte una non meglio precisata configurazione genetica e, dall’altra, le fisiologiche oscillazioni dei livelli ormonali che accompagnano per esempio l’arrivo delle mestruazioni o il periodo della gravidanza.
Altre note condizioni facilmente accompagnate da afte comprendono malattie gastroenteriche con una più o meno spiccata componente infiammatoria, infettiva o immunitaria, come la sindrome del colon irritabile, la gastrite e il reflusso gastroesofageo dovuti alla presenza di Helicobacter pylori, la celiachia, la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
In tutti questi casi, probabilmente, a promuoverne è la combinazione di elementi propri della malattia (in particolare, l’alterazione della risposta immunitaria in difetto o in eccesso) e dei deficit nutrizionali che possono conseguirne, a causa di restrizioni dietetiche o malassorbimento.
Anche patologie e condizioni che coinvolgono il sistema immunitario o che ne impediscono un corretto funzionamento possono favorire lo sviluppo di afte. Le principali tra queste comprendono le immunodeficienze congenite o acquisite (in particolare, l’HIV/AIDS) e le terapie che hanno, come obiettivo della cura o tra gli effetti collaterali, un’azione immunosoppressiva (farmaci immunomodulanti contro l’artrite reumatoide, il lupus ecc.; cortisonici; chemioterapia; radioterapia ecc.).
Fattori di rischio molto più banali e facili da compensare riguardano, invece, l’area odontoiatrica. In questo caso, a promuovere l’insorgenza di lesioni della mucosa orale di vario tipo sono soprattutto traumi indotti da apparecchi ortodontici, impianti recenti, protesi fisse o mobili imperfette o mal posizionate, denti rotti o usurati, con margini appuntiti o taglienti.
Per risolvere questi inconvenienti è sufficiente segnalarli al proprio dentista e seguire i suoi consigli.